Home cronaca Detenuto 37enne, aggredisce tre poliziotti penitenziari

Detenuto 37enne, aggredisce tre poliziotti penitenziari

Alle ore 9,00 odierne, presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere, R.T., detenuto italiano trentenne ristretto presso il reparto Nilo dell’istituto, durante una perquisizione ordinaria della cella ha aggredito, senza apparente motivazione, con pugni e
testate tre poliziotti penitenziari che stavano provvedendo all’operazione e che hanno riportato varie lesioni alle braccia e al volto. A dare notizia è l’O.S.A.P.P. (Organizzazione Sinda
cale Autonoma Polizia Penitenziaria) per voce del Segretario Generale Leo Beneduci. “Presso il padiglione Nilo del carcere di Santa Maria Capua Vetere sono allocati circa 300(Trecento) detenuti – indica ancora il leader dell’OSAPP – e vi è la presenza di una sezione psichiatrica e di una settore con detenuti ex tossicodipendenti. Nel reparto è attuata la cosiddetta ‘vigilanza dinamica’ con i ristretti lasciati liberi di circolare senza controllo all’interno dei corridoi, per cui è probabile che a fronte di cotanta libertà la perquisizione della cella, peraltro ordinaria e prevista dal rego lamento, sia stata intesa dal detenuto quale vero e proprio abuso.” Peraltro – aggiunge il Sindacalista – quella di San ta Maria Capua Vetere è una delle realtà detentive maggiormente a rischio sul territorio Nazionale tenuto conto che il carcere si trova nell’area geografica a maggior incidenza camorristica e vi sono allocati esponenti di spicco di tale organizzazione criminale in numero e levato, anche se non ancora assurti agli onori della cronaca. Di oltre il 50%, (1050 ristretti per 700 posti) il sovraffollamento dell’istituto di pena mentre di circa il 25% è la carenza nella struttura di personale di Polizia Penitenziaria (437 presenti su 540 previsti).”Una vigilanza dinamica che non comporta benefici ma solo rischi per il personale e per la collettività – conclude Beneduci – unitamente al crescente sovraffollamento e a carichi di lavoro sempre più gravosi sono il risultato delle pessime scelte effettuate dall’attuale Ministro della Giustizia Orlando e dai vertici dell’Amministrazione Penitenziaria riguardo alla gestione del sistema penitenziario Italiano e tali da consistere in un sostanziale stravolgimento in questo momento nel carcere di Santa Maria Capua Vetere come sul restante territorio Nazionale, delle finalità della pena detentiva prevista dall’attuale normativa a partire dalla carta costituzionale”.