In questi giorni è scoppiato un vero e proprio “Caso Tari”: diversi comuni italiani avrebbero conteggiato e calcolato la quota variabile della tassa applicandola anche alle pertinenze della casa domestica anche se non sono possono essere assogettabili alla tassazione Tari. Il fatto è stato confermato durante un’interrogazione parlamentare dello scorso 18 ottobre.
In sintesi: molte amministrazioni hanno applicato male il regolamento e hanno calcolato la tassa sui rifiuti più volte sullo stesso immobile applicando la quota variabile anche sulle pertinenze (garage, box, cantine etc). Risultato? Bollette gonfiate con importi addirittura moltiplicati.
Attraverso il suo profilo facebook, il primo cittadino di San Tammaro, Emiddio Cimmino rassicura la sua città.
“CaosTari, A San Tammaro nessun problema, nessuno ha mai pagato più del dovuto. In questi giorni c’è qualche preoccupazione per il caos Tari verificatosi in alcuni comuni, dove per anni i cittadini hanno pagato il doppio della quota variabile, applicata sia agli immobili che alle pertinenze: cantine e garage. I nostri uffici confermano che la tariffa è stata applicata in maniera corretta, ovvero una sola volta per tipologia di occupazione”.