Vogliamo sperare che gli echi che si accavallano in queste ultime ore e che sembrano militare a favore della tesi di una volontà del ministero dell’interno finalizzata al ripristino del centro di accoglienza della ex Caserma Andolfato, siano solo il frutto di una nostra errata percezione. Ma se cosi non fosse, allora si sappia che siamo pronti a contrastare con tutte le forze un disegno, per l’appunto quello di destinare nuovamente gli spazi della struttura Andolfato a centro per immigrati in attesa di espulsione, che avrebbe dello scellerato, oltre che un sapore punitivo per la comunità sammaritana, già ampiamente distantisi per un alto senso della cultura dell’accoglienza inclusiva.
Esistono degli insormontabili impedimenti oggettivi, non ultima la vocazione turistica della città, pullulante di preesistenze e siti culturali di grande richiamo, che tratteggiano, inconfutabilmente, i profili di una incompatibilità tra il territorio e il progetto che forse ancora resiste nell’animo di qualche sprovveduto burocrate.
Ad ogni buon conto, vogliamo essere fiduciosi nel fatto che, gli organismi preposti, abbiano a mente quanto verificatosi per il recente passato proprio nei locali della già citata caserma che, utilizzata per fini analoghi, finì per trasformarsi in un lager disumano, al cui sgombero, dovette poi provvedere una imponente operazione delle forze dell’ordine.
Ci auguriamo che il sindaco Antonio Mirra, nei prossimi giorni atteso al Viminale con il prefetto di Caserta, riceva le adeguate rassicurazioni, che ci piace immaginare possano essere in simmetria con il pronunciato dei capigruppo consiliari, all’unisono dichiaratisi contrari alla apertura di un centro di accoglienza di clandestini in via di espulsione.
Lo hanno dichiarato Pina Castiello e Salvatore Mastroianni, rispettivamente deputata del partito di Matteo Salvini e consigliere comunale della città del Foro, anche candidato alle scorse elezioni politiche.