Riceviamo e pubblichiamo nota a firma di Fabio Simeone del Movimento Idea Sociale in occasione dell’evento “Festa della Resistenza”.
Mercoledì, in occasione del 70esimo anniversario della “liberazione” l’Amministrazione parteciperà all’evento “Festa della Resistenza” il cui tema è “Dai Gladiatori ai partigiani: rivoluzioni e resistenza per la libertà”. A quest’evento presiederà anche il presidente dell’ A.N.P.I. Caserta Agostino Morgillo. Sarebbe opportuno che, sia il sindaco Mirra che il presidente A.N.P.I. Morgillo, spiegassero quale legame ci sia tra Spartaco e gli omicidi compiuti dai Partigiani a guerra finita quali quello di Giuseppina Ghersi, di anni 13, del 30 APRILE 1945 stuprata e uccisa con un colpo di pistola alla nuca e quelli di 129 sacerdoti tra Istria ed Emilia Romagna avvenuti tra il 1944 ed il 1947 della cosiddetta strage dei preti e degli 11000 italiani infoibati tra il 1943 ed il 1945 dopo essere stati venduti a Tito solo per citarne alcuni. Il sindaco Mirra farebbe bene a spiegare cosa ha a che fare Spartaco, simbolo millenario storico – culturale della nostra città, con questi efferati delitti storicamente accertati e compiuti da fantomatici eroi della resistenza e da eserciti filo comunisti. Come può una città che il 10 febbraio si è fermata a commemorare il massacro di circa 11000 italiani infoibati e nello stesso tempo manifestare accanto ad un’associazione che, a livello nazionale, non ha mai chiesto scusa per gli scempi compiuti almeno a guerra finita? Se bisogna fare storia che la si faccia correttamente e non a uso e consumo di chi, per vincere, ha dovuto sfruttare l’aiuto della mafia per far sbarcare l’esercito americano in Sicilia.