A San Tammaro, lo scorso venerdì pomeriggio, si è celebrato l’ultimo consiglio comunale dell’era Cimmino. Sull’assise, che ha avuto come teatro una stanza al primo piano del palazzetto di Corso Capitelli, sono stati sciolti i cordoni del sipario calato sul decennio pilotato dal sindaco uscente. Un epilogo tristissimo, stando alle considerazioni di molti. A guardare i fatti emersi dall’assemblea, infatti, sembra proprio si sia costretti a dare ragione a chi ha negativamente apostrofato l’assemblea del parlamentino locale. Il consiglio si è celebrato in ritardo per assenza del numero legale, cosa mai accaduta prima. Ciò che, però, ha lasciato dubbiosa quella parte netta dell’opposizione, è stato il fatto che, in realtà, la gran parte dei consiglieri di maggioranza si erano attardati a confabulare tra loro nelle stanze sparse per la casa comunale. A mettere agitazione sull’ultima seduta di consiglio, un atto collocato sul filo di lana all’attenzione della rappresentanza politica. Un atto che, di certo, sarà destinato a far parlare a lungo di sé. Nella giornata di giovedì, precedente all’assise, i consiglieri si sono visti recapitare, inaspettatamente, una nota a firma del Presidente del Consiglio comunale, Ernesto Stellato, avente per oggetto: “INTEGRAZIONE IN VIA D’URGENZA CONVOCAZIONE CONSIGLIO COMUNALE”. Ciò che ha immediatamente suscitato disagio in alcuni, è stato il richiamo all’urgenza che, a giudicare dalla situazione attuale, non appariva avere ragion d’essere soprattutto con riferimento all’argomento. La nota di Stellato, infatti, verteva sulla richiesta di approvazione di un atto tecnico incastonato nel PUC: “APPROVAZIONE CORRETTA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA NEL PUC DELL’AREA INDIVIDUATA STANDARD ESISTENTE IN LOCALITÀ’ CASUCCIO INTERESSATA DAL PROGETTO DI REALIZZAZIONE DEL PLESSO SCOLASTICO ADIBITO A SCUOLA MEDIA”. In sintesi, si tratterebbe di una vera e propria “variante al PUC”, le cui finalità sono di difficile comprensione. Nell’arco di poche ore, in aggiunta, la raffigurazione grafica dell’area d’interesse è stata cambiata per ben due volte; tre volte se si conta quella definitiva approdata inaspettatamente tra gli atti del consiglio comunale. Ora, va da sé che i rappresentanti politici, espressione di una copiosa parte della città, per comprendere la ratio di un simile atto, consultarne la documentazione corredata e le motivazioni tecniche poste a legittimità del suo fondamento, forse, avevano bisogno di più tempo che non quelle scarse ventiquattro ore frapposte tra la notifica e l’assemblea comunale. Tempo che serviva soprattutto a comprendere le reali necessità d’urgenza. Sembra che anche a causa di queste oltremodo legittime incertezze, gli stessi consiglieri di maggioranza abbiano fatto venir meno il numero legale al primo appello. Un fatto indubbiamente grave che sembra da porre alla base dei momenti di tensione e del malumore registrati al primo piano del municipio, la cui interpretazione, forse, non è solo politica. All’apertura dell’ultimo appello, risolte le incombenze di rito, i consiglieri indipendenti, Rossella Bovienzo e Michele Graziano, insieme Giuseppe Fierro dell’opposizione, dopo averne ampiamente argomentate le ragioni, hanno presentato una pregiudiziale sospensiva sul punto integrato all’ordine del giorno, in base all’Art. 56 del Regolamento Comunale; richiesta, manco a dirlo, respinta con i voti della maggioranza e l’astensione dei consiglieri Scala e Leggiero. Registrata la presenza dell’assessore esterno, Teresa Santillo, l’integrazione è invece passata dopo che un emendamento del primo cittadino inseriva nel contesto quella terza cartina estratta dal PUC, diversa dalle due precedentemente collocate. Assente il consigliere di maggioranza, Pasquale Della Valle, a far passare l’atto della discordia sono stati i voti di Emiddio Cimmino, Ernesto Stellato, Alessandra Racioppoli, Francesco Della Monica e Gennaro Borrozzino. E’ stato invece chiaro il voto contrario della Bovienzo, di Fierro e di Graziano, mentre non è stato compreso il voto di astensione di Errico Michele Scala e di Sara Leggiero. L’integrazione proposta con un vero e proprio blitz dal presidente del consiglio comunale, ha suscitato numerosi dubbi gettando un velo torbido su trasparenza e legalità, bandiera che sventola sulla campagna elettorale di Ernesto Stellato e dei suoi. A quanto pare, secondo quanto affermato dalla candidata a sindaco Rossella Bovienzo per la lista Idee in Comune, saranno altri organi a stabilire la legittimità della condotta amministrativa in questa chiusura dell’epopea Cimmino.