L’eterno cantiere in via De Michele ha comportato, in oltre un anno e mezzo, gravi conseguenze economiche per i commercianti della zona e, in assenza di interventi privati, tocca al Comune provvedere ai lavori. Dopo diverse segnalazioni arriva la diffida a firma dei consiglieri del Partito Democratico di Santa Maria Capua Vetere, Umberto Pappadia e Francesco Di Nardo congiuntamente ai commercianti del rione, hanno protocollato questa mattina il documento: “L’amministrazione deve procedere alla messa in sicurezza dello stabile e accelerare i tempi dell’iter burocratico nei confronti del condominio di proprietà privata – spiegano i consiglieri del Pd – Sono diverse le attività commerciali messe in ginocchio da questa vicenda: alcune sono state costrette a chiudere, altre a trasferirsi. Il tutto nella totale indifferenza delle istituzioni per un quartiere paralizzato e in evidente difficoltà”.
La vicenda inizia a gennaio del 2017, quando i vigili del fuoco hanno segnalato lo stato di dissesto strutturale del condominio Garofalo nel rione San’Erasmo e sollecitato l’amministrazione ad adottare provvedimenti a tutela della pubblica e privata incolumità. Poche settimane dopo l’ufficio tecnico ha invitato i proprietari dell’immobile e l’amministratore del condominio a eseguire gli interventi indispensabili per evitare il crollo. Diversamente da quanto stabilito nell’ordinanza comunale però, i lavori non sono mai partiti. In mancanza di un riscontro è stato il consigliere Di Nardo ad affrontare nuovamente la questione chiedendo e ottenendo un incontro con il sindacoAntonio Mirra e l’assessore alla viabilità Luigi Simonelli, cui ha preso parte anche una delegazione dei commercianti.
Era il 31 maggio scorso ma, ancora oggi, i lavori sono fermi al palo: “Con la mancata esecuzione dell’ordinanza della pubblica amministrazione, questa è tenuta a procedere, eseguendo le opere necessarie e ponendo gli oneri a carico del privato inadempiente – proseguono Pappadia e Di Nardo – i lavori dell’edificio pericolante hanno carattere di massima urgenza, prorogarli ulteriormente comporterebbe gravi conseguenze per le numerose attività commerciali, maanche la circolazione stradale e per stessa sicurezza dei residenti”.