Si è da poco conclusa la riunione delle commissioni Ambiente e Terra dei Fuochi della Regione Campania con all’ordine del giorno gli incendi presso lo Stir di Santa Maria Capua Vetere e la LEA di Marcianise. Il sindaco Antonio Mirra ha precisato i fatti così come emersi nella riunione tenutasi in Prefettura all’indomani dell’incendio e alla presenza del Ministro Sergio Costa.
Nel corso della seduta, alla presenza del vicepresidente della Regione Fulvio Bonavitacola e del presidente della commissione Ambiente Gennaro Oliviero oltre che dei componenti delle due commissioni, il sindaco ha anche evidenziato e formalizzato tre aspetti specifici.
Il primo relativo all’assoluta necessità di un immediato rafforzamento dei controlli dell’impianto di competenza della Gisec, società della Provincia di Caserta; in tale ottica, con la militarizzazione proposta dal Ministro Costa, l’impianto Stir di Santa Maria Capua Vetere deve essere inserito in cima all’elenco dei siti sensibili della provincia.
Il secondo riguarda un rafforzamento delle misure di prevenzione e di gestione incendi in tutta la struttura dello Stir.
Il terzo aspetto, di assoluta rilevanza per l’interesse di una comunità che da oltre 20 anni sopporta il peso della gestione rifiuti indifferenziati di un’intera provincia, è relativo alla previsione che nel futuro piano d’ambito e dell’impiantistica dell’ATO di Caserta sia previsto ed istituito un impianto, in altra parte della provincia, affinché venga innanzitutto dimezzato il carico di rifiuti e di mezzi a cui è sottoposto quotidianamente l’impianto sammaritano e, in secondo luogo, nell’ottica comunque di avviare un iter finalizzato ad una delocalizzazione. Tale ultima proposta è stata valutata positivamente anche dal vicepresidente Bonavitacola, titolare della delega regionale all’ambiente.
Durante l’incontro è stato affrontato, con i dirigenti e funzionari Arpac, tra cui il sammaritano Delle Femmine, anche il tema dei dati emersi in seguito ai rilevamenti delle centraline dai momenti immediatamente successivi all’incendio. Su questo aspetto, proprio Delle Femmine, ha evidenziato che dopo l’innalzamento dei valori verificatosi contestualmente all’incendio e nelle immediate vicinanze dell’impianto, successivamente l’area principalmente interessata dalle correnti è stata non quella di Santa Maria Capua Vetere ma quella di San Tammaro, dove pertanto sono state posizionate immediatamente apposite centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria che hanno dato già nei giorni successivi all’incendio valori assolutamente nei limiti della norma. Su tale tema si resta comunque in attesa degli ulteriori dati che verranno forniti anche dall’Asl sulla base degli elementi trasmessi dalla stessa Arpac.
All’incontro in Regione erano presenti anche il presidente della commissione Ambiente del Comune di Santa Maria Capua Vetere Carlo Russo, il consigliere Angelo Alfano e alcuni esponenti dei comitati cittadini.