Come Associazioni, come cittadini, come comunità siamo mobilitati- ha affermato l’avv. Raffaele Aveta- per gridare a gran voce la ferma opposizione ad ogni strumentalizzazionepolitica sulla questione STIR e perché si faccia fino in fondo chiarezza su quanto sta accadendo all’interno dell’impianto. Non ci convincono le versioni che stanno emergendo sulle cause dell’incendio e in particolare la storia dell’autocombustione. Come ha riferito Roberto Pennisi, magistrato della Direzione generale Antimafia, in relazione agli incendi nell’impianti di rifiuti “l’autocombustione non esiste, dietro questi roghi vi sono interessi criminali in quanto si brucia per coprire altri reati”. Alla magistratura il nostro accorato appello perché si faccia piena luce sulle responsabilità. Confidiamo nel pronto e sollecito intervento del Procuratore capo dott.ssa Troncone perché si apra, anche a seguito della nostra denuncia, un’indagine seria e in caso di accertate irregolarità si proceda al sequestro dello STIR. Due incendi in meno di un anno (con la combustione incontrollata di 700 tonnelate di rifiuti) testimoniano infatti l’assenza di qualsiasi margine di sicurezza. Se non vengono eseguiti i lavori di antincendio programmati lo STIR resta una bomba ecologica e chi non si è attivato per fermarlo è certamente venuto meno ai propri doveri di ufficio. Al di là dell’accertamento delle responsabilità giudiziarie resta anche la grave e pesante responsabilità politica a carico degli amministratori comunali. Sono tre anni, infatti, che in tutte le forme denunciamo la necessità di implementare i controlli e di procedere con celerità alla realizzazione dei necessari lavori di adeguamento. Nonostante le evidenze sul malfunzionamento (che facilmente si potevano intuire anche dalle forti emissioni odorigene che hanno funestato l’estate dei sammaritani) chi poteva non ha assunto efficaci provvedimenti. Nessuno organo politico ha diffidato la GISEC all’immediata esecuzione dei lavori antincendio programmati e ha proceduto a fermare l’impianto, chiedendo la solidarietà di altri territori per lo smaltimento dei rifiuti. Abbiamo, invece, assistito ad una sistematica campagna di disinformazione volta a distogliere l’attenzione dei cittadini dall’impianto di trattamento rifiuti. Si sono raccontate le storie più diverse sull’origine degli odori nauseabondi dalla fertirrigazione, alla fabbrica di Marcianise, ai Regi Lagni, nel tentativo, incomprensibile,di indebolire la nostra azione. La responsabilità politica del sindaco Mirra e della sua amministrazione è del resto evidente se si analizzano alcuni dati minimi: 1) la commissione Ambiente non ha mani trattato la questione Stir, almeno da giugno 2017 (ultimo dato che siamo riusciti a verificare) 2) la consulta con la Gisec (la società che gestisce l’impianto) non viene convocata da luglio 3) nel mese di luglio le associazioni hanno scoperto una grande quantità di balle di rifiuti stoccate all’aperto. Il sindaco Mirra, a distanza di oltre quattro giorni, dalla scoperta fatta dalle Associazioni, inviava alla Gisec una lettera di chiarimenti sulle cause del deposito e il rispetto delle normative vigenti. Questa nota testimonia l’assenza di un concreto controllo sull’impianto da parte del Comune e la mancanza di una costante vigilanza. Oggi più che mai siamo convinti che l’azione dei cittadini debba continuare con forza per impedire nuovi disastri ambientali”.
