Home politica M5S: “Che fine farà il Melorio? Utilizziamo l’ex Italtel per l’emergenza COVID”

M5S: “Che fine farà il Melorio? Utilizziamo l’ex Italtel per l’emergenza COVID”

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Era il titolo dell’incontro che avevamo organizzato in tempi non sospetti per il 06 Marzo u.s. e poi rinviato a causa dell’emergenza sanitaria. In attesa di una eventuale nuova data futura ci preme sottolineare e condividere qualche riflessione. Da quasi dieci anni il M5S sammaritano ha costantemente vigilato ed allertato su tutto quanto veniva deciso nelle segrete stanze dei palazzi regionali e casertani e poi, per fortuna, applicato solo in parte. Abbiamo assistito, al pari di tanti altri ospedali italiani, allo smantellamento quasi totale della nostra struttura cittadina a poca distanza temporale dalla chiusura dell’antico Palasciano a Capua. E questo avveniva mentre nei dintorni ben tre cliniche private convenzionate (MANTENUTE E FORAGGIATE DALLA REGIONE) ampliavano struttura, strumentazioni, personale e logistica. I risultati e gli effetti sono tristemente sotto gli occhi di tutti in questo periodo. Si è arrivati ad una spaventosa carenza di personale soprattutto infermieristico nella struttura sammaritana, sono pochi anziani e demotivati per il trattamento subito in questi ultimi anni, complici e non poco anche i sindacati locali (colpevoli una sporca e furba manovra sulla mobilità obbligatoria intraaziendale). La carenza riguarda soprattutto il Pronto Soccorso, il reparto più importante di ogni ospedale, motivo per il quale è importante POTENZIARE L’ORGANICO: MANCANO GLI INFERMIERI .  Ma vogliamo anche sottolineare e denunciare un’altra situazione vergognosa: IN QUESTI GIORNI DI PIENA EMERGENZA SANITARIA SI STA AMPLIFICANDO IL SISTEMATICO BOICOTTAGGIO A LIVELLO DECISIONALE E ORGANIZZATIVO, POLITICO E TECNICO, DELLA STRUTTURA SAMMARITANA” – dichiarano i consiglieri del Movimento 5 Stelle, Cauli e Alfano -“Con l’emergenza COVID è stato modificato d’urgenza l’assetto ospedaliero con la destinazione totale di alcuni piccoli ospedali e la rimodulazione dei reparti di alcune grandi strutture. Il Melorio non è stato inserito nella rete ospedaliera COVID e rimane pertanto nella rete ospedaliera ordinaria quale ospedale con Pronto Soccorso Attivo. Ma  ci sono tante pressioni a più livelli, anche dall’interno dell’ASL stessa affinchè possa essere inserito nonostante sia strutturalmente non idoneo (si tratta di una antica struttura conventuale del 700) ad organizzare tre reparti specializzati con isolamento totale in sicurezza  di pazienti e lavoratori (terapia intensiva, post intensiva e reparto ordinario) e nonostante siano in corso lavori di ristrutturazione che non possono essere interrotti in corso d’opera. PERCHE’ TUTTA QUESTA BRAMOSIA? L’OSPEDALE COVID PERDE IL PRONTO SOCCORSO E TUTTI I REPARTI ORDINARI (NON COVID) Siamo sicuri che poi, finita l’emergenza, tutto torni come prima oppure rimane solo lo scheletro di una struttura ospedaliera riempito solo con uffici e ambulatori? DOBBIAMO CREDERE ALLE BELLE PAROLE DEL SINDACO MIRRA? Da segnalare che, appena iniziata l’emergenza, alcune strutture cliniche convenzionate della zona hanno manifestato subito la disponibilità a farsi carico dei reparti non COVID, strutture che magari, qualche mese fa, hanno ricevuto la visita del presidente della regione Campania V. De Luca fa chiedendo l’autorizzazione al pronto soccorso attivo e al riconoscimento di presidio ospedaliero(comporta un aumento automatico del 30% delle tariffe di retribuzione dei DRG). Non è che si vuole chiudere un ospedale pubblico per aprire il pronto soccorso in una clinica convenzionata? Come disse Alessandro Di Battista:  laddove muore un ospedale pubblico magicamente apre una clinica privata convenzionata.

Il gruppo di portavoce e attivisti sammaritani ha invece altri suggerimenti da proporre: utilizzare l’area dell’ex Italtel per costruire con moduli prefabbricati una struttura sanitaria specializzata COVID in tempi rapidi, cosi come si sta allestendo nell’area dell’ospedale di Caserta.  Oppure di utilizzare una delle cliniche convenzionate della zona, strutturalmente più idonee, come reparti COVID facenti capo al Pronto Soccorso cittadino del Melorio. Oppure, visto che nell’alto casertano sono presenti due reparti di Rianimazione attualmente funzionanti, perché non si converte uno di essi (in 24h) a reparto COVID affiancandoci il contestuale reparto di Medicina come post intensiva (mentre i pazienti non Covid di Medicina possono essere assistiti accorpandoli con altri reparti attualmente semivuoti dappertutto?). In ogni caso si raccomanda assolutamente di preservare il Pronto Soccorso Attivo e gli altri reparti non Covid del PO Melorio, anche in caso di attivazione di un’area Covid all’interno della struttura sammaritana: ovviamente con nuovo personale infermieristico visto che il personale sammaritano è di età avanzata e a serio rischio di salute in caso di contagio.

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