“Quando nel 2016 ho deciso di dedicare una parte della mia vita all’amministrazione della mia città avevo molteplici motivazioni, fra le quali, forte, quella di provare a garantirle un presente degno della sua storia; in quel momento la vita amministrativa cittadina attraversava una fase estremamente delicata, con vari interventi, susseguitisi negli anni, della Procura della Repubblica che avevano interessato molteplici settori della gestione comunale, causa questa, unitamente ad altre, del percepibile distacco e della notevole sfiducia dei cittadini nell’istituzione comunale, vista come un qualcosa da cui stare a debita distanza, per non farsene inquinare in termini di reputazione. Questo era… e sfido chiunque a dimostrare il contrario” – continua il sindaco Mirra -“Abbiamo lavorato per quasi sette anni tutti i giorni anche per questo obiettivo, dedicando particolare attenzione non solo all’assoluta limpidità e trasparenza, da un punto di vista etico, dell’azione amministrativa ma anche all’operato amministrativo di ogni singolo componente della maggioranza. Abbiamo costantemente direzionato tutti il nostro agire verso l’obiettivo di essere rispettati in tutte le sedi istituzionali e, per la città di sedersi a tutti i tavoli istituzionali a testa alta. Questo modo di pensare è diventato un tutt’uno con il nostro agire, con la nostra coscienza, tanto che quando è capitato che qualche componente dell’amministrazione sia stato raggiunto da semplici avvisi di garanzia, per condotte assolutamente estranee alla sua azione amministrativa, si è ritenuto di presentare le dimissioni. Ma si ripete: per condotte contestate all’amministratore. In questi giorni abbiamo preso contezza e ci siamo trovati di fronte ad una vicenda completamente diversa: la giustizia ha portato il conto per dei reati commessi in passato da una persona oggi legata sentimentalmente ad una componente della nostra amministrazione. E allora cosa c’entra questa vicenda con la mia lunga premessa sull’etica della politica sammaritana in questi sette anni? ASSOLUTAMENTE NULLA. E allora perché rubo cinque minuti del vostro tempo su questa vicenda? Per due motivi: il primo è che in questi sette anni ho provato a parlare costantemente e di tutto ai miei concittadini, a metterci la faccia e assumermi la responsabilità delle scelte fatte, sempre con il citato obiettivo, auspico in buona parte raggiunto, di ricostruire un rapporto di fiducia fra la comunità e il suo sindaco; il secondo è perché la Presidente Sepolvere, seppure in un momento di comprensibile sofferenza personale, ha avvertito la sensibilità di parlarne con la maggioranza, comunicando la propria forza e volontà di proseguire nello svolgimento del ruolo assegnatole, ma anche l’immediata disponibilità a dimettersi qualora avessimo ritenuto che questa vicenda potesse incidere sul citato percorso fatto in questi sette anni passati insieme. Mi ha colpito una frase di Anna: io prendo nettamente le distanze da quello che ha fatto ma non posso farlo dalla persona che amo e che vive una difficoltà così grande. Questa disponibilità della Sepolvere ci ha imposto una riflessione sull’unico tema che potesse essere approfondito e cioè quello della opportunità, sul quale, naturalmente ognuno di noi è inevitabilmente influenzato dal proprio vissuto e dalla propria sensibilità; proprio per questo, naturalmente, ogni opinione va rispettata ma provando comunque ad evitare di cadere sul piano, scivoloso per tutti, del giudizio sull’altrui condotta morale e sul coinvolgimento di parenti, affini o compagni nel giudizio sull’opportunità o meno di ricoprire un ruolo. La scelta sull’opportunità spetta solo e soltanto al diretto interessato, al suo sentire, al suo senso dell’istituzione e noi rispettiamo la scelta di Anna Sepolvere continuare a presiedere i lavori del Consiglio Comunale, compito che ad oggi ha svolto egregiamente, così come avremmo rispettato la sua scelta qualora ci avesse comunicato di non avere la forza di andare avanti. Noi facciamo del rispetto della persona un valore primario, assoluto e preliminare a tutto e riteniamo che questa vicenda non sfiori neanche minimamente il percorso di legalità fatto in questi anni; continueremo ad amministrare a testa alta questa città, continueremo ad andare nelle scuole con magistrati e forze dell’ordine a parlare di legalità ai nostri giovani, di rispetto delle regole, a dire ancora con più forza che la droga e l’alcol rovinano le loro vite e che chi sbaglia è innocente fino a prova contraria ma poi è giusto che paghi i suoi errori. Lo faremo con la forza della nostra onestà e lo potrà fare la nostra Presidente e se qualcuno ritiene di potere giudicare le sue scelte di vita lo faccia, inondi i social di post, se qualcuno pensa di avere in tasca il metro per misurare cosa è giusto e cosa no, cosa è opportuno e cosa no, pensi al giorno in cui qualcuno userà quel metro contro di lui o un suo familiare… noi, comunque non saremo fra quelli, mai!